mercoledì 17 giugno 2009

Quadro Politico Generale - Dall' Appennino Lucano alla Libia (senza passare dal via e ritirare le conseguenti 20.000 lire)

Prefazione : l'articolo è diviso appositamente in due parti, la prima per i miei compaesani (che possono condividere appieno il dramma), la seconda per tutto il resto del Popolo.


APPENNINO LUCANO - AVIGLIANO

La sera precedente le ultimi elezioni provinciali (ed europee) ho fatto un brutto sogno.
La decisione di non optare per il "voto utile" (ovvero P.D. e l'acida alleanza di comunisti, socialisti, giustizialisti, ambientalisti e democristiani vecchi e nuovi) era già stata presa da tempo, ma ho capito che non potevo tornare indietro quando, durante la notte tra il 5 e il 6 giugno 2009 ho avuto un incubo.
Me ne stavo comodamente disteso in un letto tra il sonno e l'euforia e, dopo aver ricevuto un languido bacio sulla bocca (con un po' di saliva, s'intende) da una bella rossa (non in senso politico), mi si avvicinava un losco figuro che nella realtà si chiama Piero Lacorazza (sì, il candidato presidente) che dopo avermi sorriso, ripeteva le gesta della dolce fanciulla (tipica attività targata P.D., replicare). Subito reagivo palesando sdegno e sconcerto ma Il Piero sorrideva e mi invitava a fare un giro con lui in macchina, attraversavamo un fantomatico paese fino a che, arrivati in una specie di cantina di sua proprietà, mi regalava una magica sostanza marroncina per poi congedarmi con un mitico sorriso e una veemente stretta di mano(il sorriso significava "Dai, votami e non cacare il cazzo").
Potete immaginare da soli come ci si senta a passare direttamente dalla solitudine sentimentalerotica più buia, al ricevere un onirico bacio da "un pezzo da 90" (o a 90?).
Così ho deciso di votare Partito Comunista dei Lavoratori (ben 3 voti nella mia sezione, un risultato talmente enorme da farmi pretendere la candidatura a Presidente della Regione), nonostante ci fossero alcune candidature quantomeno interessanti : il medico proveniente dalla destra D.C. (poi Forza Italia, ora Italia dei Valori), un paio di aficionados (tra cui un sosia invecchiato del granitico difensore bianconero Olof Mellberg), un'avvocatessa giovane e incazzosa accompagnata sul palco da quel gran signore di Roberto Falotico, un consigliere comunale d'opposizione candidato col nuovo C.A.F. (ovvero Popolari Liberali - Nuovo P.S.I), un "brillante imprenditore" ora neofascista, un candidato presidente dell' U.D.C. che addirttura di nome fa Palmiro (!!!) e, infine, l'unico candidato che è riuscito a farsi eleggere (ovvero quello di Sinistra e Libertà).
Dato che in questo periodo si parla molto della distanza tra politica e cittadini, l'elezione del candidato di Sinistra e Libertà ha dato dimostrazione chiara e incontrovertibile della falsità di questa tesi.
Il voto indirizzato da molti elettori aviglianesi verso Sinistra e Libertà ha dimostrato che la politica (ora più che negli anni '70) è diventata espressione di volontà viscerali, interne, romantiche...INTIME.
Ricordate quel famoso spot del detergente intimo più di sinistra e sindacale che ci sia?
"Nel mio intimo, c'è Cill" (e questo è un chiaro messaggio subliminale).


RESTO DEL MONDO

Mentre in questa ridente località ai piedi del Monte Carmine c'è chi festeggia (pochi, anzi uno solo) e Mellberg che ringrazia gli elettori per la mancata elezione scrivendone il numero preciso per meglio rendersi conto dei voti perduti rispetto a 5 anni fa, sul pianeta Terra la vita sembra procedere.
E i tempi son cambiati.
Spuntano ignoranti e anacronistiche Guardie Nazionali, anziani signori (che si dicevano impauriti) picchiano clandestini con fascistissima soddisfazione, gli iraniani protestano, l'abbronzatissimo Obama prende un caffè con Silvio e il nostro caro governo, dopo anni di razzismo mai celato e proteste contro qualsiasi straniero (metro e bus per immigrati, cacciata degli stessi dai giardinetti e cazzi vari), decide di far sognare ancora i vecchi freaks.
So che vi state chiedendo cosa c'entrino i "movimenti" seventies e i capelloni accampati e amoreggianti, ergo ve lo spiego subito.
Nel lontanissimo 1972 a Roma si tenne la prima edizione del "Festival Pop di Villa Pamphili", pieno di giovani e di grandi bands (su tutti gli ospiti stranieri Van der Graaf Generator, Hawkwind e gli italici Banco del Mutuo Soccorso, Osanna, Garybaldi, The Trip, Quella vecchia locanda e anche i Buon Vecchio Charlie col rinomato buffone di corte del nuovo millennio Richard Benson); naturalmente non mancarono le critiche cattoliche (come previsto) e si dice che circolarono per l'evento circa 100.000 giovani.
Aggregazione, senso di comunità, "il privato è pubblico" si diceva allora, condivisione e una spruzzatina di Anarchia generica e rispettosamente incondizionata.
Poi sono arrivati gli anni '80 (dicono, ma la fonte non è affidabile) e con loro l'edonismo e la più grossa malattia dell'età moderna: l'egoismo (talvolta chiamato gentilmente Individualismo).
Ora a Villa Pamphili ci son le perquisizioni e le "zone rosse" perchè si campeggia ancora lì, ma di tenda ce n'è solo una...quella del giovialissimo Colonnello Gheddafi.
Non ci resta che constatare (stavolta definitivamente) che i tempi son cambiati.















Post affettuosamente dedicato a "Lo Zio", che mi ha messo in mano i vinili degli Area (se non sapete chi sono, suicidatevi) quando ero uno sbarbatello e mi ha fatto capire che si può essere personcine interessate e appassionate senza necessariamente essere spocchiosi.