domenica 8 novembre 2009

Racconto inedito - "METTiNe POCa CHe QUESTa T' SPACCA"


























Prima parte di un racconto inedito sugli usi e i costumi delle popolazioni appenniniche lucane degli anni '90, ultimo baluardo di resistenza all'incombente rivoluzione politico-tecnologica del nuovo millennio.
"METTiNe POCa CHe QUESTa T' SPACCA" è solo un capitolo di un saggio di sociologia inedito ritrovato qualche mese fa da due giovani ricercatori in un archivio dimenticato .
E' un regalo che il Capitano fa ai lettori del Socialismo Surreale come dimostrazione di profonda stima ed eterna riconoscenza.

"Era la solita grigia mattinata di fine settembre e Vito Donato camminava tranquillo lungo il viale d'uscita della stazione, ubriaco di sonno e puzzolente di Chesterfield e Calabro Lucana. Arrivato al passaggio a livello calpestò ripetutamente la sigaretta appena fumata e iniziò la salita in direzione della scuola. Notò come sempre le grandi mammelle della cassiera della sala giochi lì vicino che in cambio di soldi ti dava ormoni e gettoni e sorrise compiaciuto, anche se non l'aveva mai toccata.
Arrivato finalmente al portone della scuola capì che era il momento di svegliarsi definitivamente perchè c'era da capire in quale nuova aula fosse la III B dato che in quella "scuola di merda che cadeva a pezzi, il preside ogni anno cambiava le aule e le sezioni perchè non aveva un cazzo da fare".
Qualche metro dentro la scuola (un istituto tecnico) Vito Donato vide Francesco, amico fraterno, ripetente anch'egli (come del resto altri 7 oltre a loro su un totale di 26 alunni).
"Guarda che quest'anno ci hanno messo al secondo piano, è una classe assurda...c'ha tre entrate e il terrazzo!"
Salirono le scale incuriositi, arrivati al secondo piano si guardarono intorno, uno a destra e uno a sinistra, riconobbero poi Nicola (altro alunno "d'esperienza") sulla soglia di un'aula e ci si avvicinarono rapidamente.
Optarono subito per i posti migliori, ultime file, unico reale privilegio degli studenti pendolari che arrivavano a scuola con almeno mezzora d'anticipo.
Dopo la prima soporifera ora d'inglese, nelle ultime file c'era chi pensava al bel culo di Angela
(l' unica ragazza della sezione B che frequentava la seconda e anche la meno brutta tra le sette ragazze che c'erano a scuola) e meditava di farsi bocciare ancora una volta pur di tenerla con lui all'ultimo banco, chi sbadigliava, chi dormiva e chi controllava quanto fosse stata generosa la mamma aprendo lentamente il panino portato da casa, come un consumato giocatore di poker con l'ultima carta.
Ma non solo."
FINE PRIMA PARTE

lunedì 17 agosto 2009

Il cittadino si ribella - Turi VS Prevert















"I ragazzi che si amano si baciano in piedi

Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore"
Jacques Prevert


A parte che non mi piacciono i poeti, a parte che per essere "altrove molto più lontano della notte molto più in alto del giorno" ci vogliono i soldi, a parte che nel mio paese c'è una scalinata che si chiama "Vico dell'Amore" e io ho sempre pensato che alla base delle scale ci dovrebbero stare delle coppie che praticano petting moderato a turni della durata di 3 o 4 ore h24 per 365 giorni all'anno (retribuite dall' Amministrazione Comunale)...vorrei ricordare al Signor Prevert che "i passanti che passano li segnano a dito" perchè abitano nella zona dove i ragazzi si amano e si sono rotti i coglioni di rincasare trovando un tappeto di condoms e fazzoletti di carta usati, cazzo.
Andate ad amarvi sotto casa vostra.

domenica 9 agosto 2009

EXTRA - Bisogna schierarsi

Un tipo come me, 30 anni fa sarebbe stato definito semplicemente EXTRAPARLAMENTARE.
Le cose son cambiate.
Magari in piena incazzatura adolescenziale avrei accettato (con orgoglio) questa definizione, ora NO.
Sicuramente son EXTRALARGE ma anche EXTRACOMUNITARIO dato che non appartengo ad alcuna comunità.
Mentre i "gggiovani" della mia generazione d'inverno ascoltano i concerti dei gruppi alternative nei localini delle più disparate città universitarie e protestano contro l'ineluttabile demolizione della scuola pubblica predicando da Tupamaros e agendo da Boy-Scouts, io passo le mie serate al bar in paese ubriacandomi con i rumeni e assaggiando le prelibatezze della loro terra nonchè bestemmiando a intervalli regolari e facendo cenni d'intesa ai miei compagni di sbronze al passaggio di qualsivoglia donna pa(l)pabile.

Ma non è finita...

Quando finisce l'inverno son solito partire alla volta delle suddette città (Roma su tutte) al fine di SENTIRE qualche concerto snob, demodè, costoso, insomma...splendido.
Poi mi reco nei posti "gggiovani", spendo un capitale per una sbronza mentre i ragazzi vomitano, collassano, flirtano, litigano e di solito han bevuto moooooooolto meno di me.

Scopro poi di avere un Angelo custode, ballo in equilibrio su lame di zucchero un tango parigino con un essere meraviglioso, torno mesto in paese, organizzo cene che puzzano di cirrosi nella mia mansarda, frequento talvolta feste e festini gggiovani a base etilica osservando lingue qua e là, parlo del sudamerica socialista con un vecchio freak pensionato semibugiardo e logorroico fino all'alba, soffro di mal di schiena, piscio sugli slogan, passo forse per ricchione (che è diverso da gay) perchè son convinto che qualche donna abbia un cervello e che si possa sentire la mancanza anche di un uomo, mi rompo i coglioni, sudo, non di rado non mi rado, faccio l'amore (spesso non corrisposto) con una batteria, cammino di notte, dormo di giorno, raccolgo con devozione tutte le stronzate e gli aneddoti possibili e alla fine scopro che c'è qualcuno che ha la vita talmente vuota da leggere queste stronzate.

EXTRALARGE ?
EXTRAPARLAMENTARE ?
EXTRACOMUNITARIO ?


CHIEDO ASILO...

EXTRATERRESTRE
, cazzo.

P.S.: la vita ve la posson riempire i C.S.I., ma solo per 7 minuti e mezzo con "Buon anno ragazzi"

mercoledì 8 luglio 2009

Changes





















Il mondo cambia, dicono.
Cambiano i partiti, le partite e anche i tagli di capelli.
Anche i motti politici...si passa impunemente da "Avanti Popolo" a "Senti che bel vento" (frase di Vasco Rossi, sconvolto convinto e da sempre Radicale a detta sua), da "Bella Ciao" a "Ciao Bello", i preti se la prendono causa la scarsa moralità dei governanti (e hanno pure ragione)...
Anche le feste di 18 anni son cambiate...io che sono meridionale, giovane e provinciale, di feste di questo tipo ne ho frequentate molte e son stato un "imbucato" più e più volte...
Non ero il solo e ho visto davvero imbucati di tutti i tipi, ma un vecchio pelato ultrasettantenne con i gioielli in tasca non l'ho mai visto.
Al massimo un prozio con un peperoncino piccante nel taschino a mò di fazzoletto elegante.
Lo voterei volentieri.
Oh sì.

mercoledì 17 giugno 2009

Quadro Politico Generale - Dall' Appennino Lucano alla Libia (senza passare dal via e ritirare le conseguenti 20.000 lire)

Prefazione : l'articolo è diviso appositamente in due parti, la prima per i miei compaesani (che possono condividere appieno il dramma), la seconda per tutto il resto del Popolo.


APPENNINO LUCANO - AVIGLIANO

La sera precedente le ultimi elezioni provinciali (ed europee) ho fatto un brutto sogno.
La decisione di non optare per il "voto utile" (ovvero P.D. e l'acida alleanza di comunisti, socialisti, giustizialisti, ambientalisti e democristiani vecchi e nuovi) era già stata presa da tempo, ma ho capito che non potevo tornare indietro quando, durante la notte tra il 5 e il 6 giugno 2009 ho avuto un incubo.
Me ne stavo comodamente disteso in un letto tra il sonno e l'euforia e, dopo aver ricevuto un languido bacio sulla bocca (con un po' di saliva, s'intende) da una bella rossa (non in senso politico), mi si avvicinava un losco figuro che nella realtà si chiama Piero Lacorazza (sì, il candidato presidente) che dopo avermi sorriso, ripeteva le gesta della dolce fanciulla (tipica attività targata P.D., replicare). Subito reagivo palesando sdegno e sconcerto ma Il Piero sorrideva e mi invitava a fare un giro con lui in macchina, attraversavamo un fantomatico paese fino a che, arrivati in una specie di cantina di sua proprietà, mi regalava una magica sostanza marroncina per poi congedarmi con un mitico sorriso e una veemente stretta di mano(il sorriso significava "Dai, votami e non cacare il cazzo").
Potete immaginare da soli come ci si senta a passare direttamente dalla solitudine sentimentalerotica più buia, al ricevere un onirico bacio da "un pezzo da 90" (o a 90?).
Così ho deciso di votare Partito Comunista dei Lavoratori (ben 3 voti nella mia sezione, un risultato talmente enorme da farmi pretendere la candidatura a Presidente della Regione), nonostante ci fossero alcune candidature quantomeno interessanti : il medico proveniente dalla destra D.C. (poi Forza Italia, ora Italia dei Valori), un paio di aficionados (tra cui un sosia invecchiato del granitico difensore bianconero Olof Mellberg), un'avvocatessa giovane e incazzosa accompagnata sul palco da quel gran signore di Roberto Falotico, un consigliere comunale d'opposizione candidato col nuovo C.A.F. (ovvero Popolari Liberali - Nuovo P.S.I), un "brillante imprenditore" ora neofascista, un candidato presidente dell' U.D.C. che addirttura di nome fa Palmiro (!!!) e, infine, l'unico candidato che è riuscito a farsi eleggere (ovvero quello di Sinistra e Libertà).
Dato che in questo periodo si parla molto della distanza tra politica e cittadini, l'elezione del candidato di Sinistra e Libertà ha dato dimostrazione chiara e incontrovertibile della falsità di questa tesi.
Il voto indirizzato da molti elettori aviglianesi verso Sinistra e Libertà ha dimostrato che la politica (ora più che negli anni '70) è diventata espressione di volontà viscerali, interne, romantiche...INTIME.
Ricordate quel famoso spot del detergente intimo più di sinistra e sindacale che ci sia?
"Nel mio intimo, c'è Cill" (e questo è un chiaro messaggio subliminale).


RESTO DEL MONDO

Mentre in questa ridente località ai piedi del Monte Carmine c'è chi festeggia (pochi, anzi uno solo) e Mellberg che ringrazia gli elettori per la mancata elezione scrivendone il numero preciso per meglio rendersi conto dei voti perduti rispetto a 5 anni fa, sul pianeta Terra la vita sembra procedere.
E i tempi son cambiati.
Spuntano ignoranti e anacronistiche Guardie Nazionali, anziani signori (che si dicevano impauriti) picchiano clandestini con fascistissima soddisfazione, gli iraniani protestano, l'abbronzatissimo Obama prende un caffè con Silvio e il nostro caro governo, dopo anni di razzismo mai celato e proteste contro qualsiasi straniero (metro e bus per immigrati, cacciata degli stessi dai giardinetti e cazzi vari), decide di far sognare ancora i vecchi freaks.
So che vi state chiedendo cosa c'entrino i "movimenti" seventies e i capelloni accampati e amoreggianti, ergo ve lo spiego subito.
Nel lontanissimo 1972 a Roma si tenne la prima edizione del "Festival Pop di Villa Pamphili", pieno di giovani e di grandi bands (su tutti gli ospiti stranieri Van der Graaf Generator, Hawkwind e gli italici Banco del Mutuo Soccorso, Osanna, Garybaldi, The Trip, Quella vecchia locanda e anche i Buon Vecchio Charlie col rinomato buffone di corte del nuovo millennio Richard Benson); naturalmente non mancarono le critiche cattoliche (come previsto) e si dice che circolarono per l'evento circa 100.000 giovani.
Aggregazione, senso di comunità, "il privato è pubblico" si diceva allora, condivisione e una spruzzatina di Anarchia generica e rispettosamente incondizionata.
Poi sono arrivati gli anni '80 (dicono, ma la fonte non è affidabile) e con loro l'edonismo e la più grossa malattia dell'età moderna: l'egoismo (talvolta chiamato gentilmente Individualismo).
Ora a Villa Pamphili ci son le perquisizioni e le "zone rosse" perchè si campeggia ancora lì, ma di tenda ce n'è solo una...quella del giovialissimo Colonnello Gheddafi.
Non ci resta che constatare (stavolta definitivamente) che i tempi son cambiati.















Post affettuosamente dedicato a "Lo Zio", che mi ha messo in mano i vinili degli Area (se non sapete chi sono, suicidatevi) quando ero uno sbarbatello e mi ha fatto capire che si può essere personcine interessate e appassionate senza necessariamente essere spocchiosi.

lunedì 18 maggio 2009

Infanzia pirotecnica - L' Outing del Capitano : "Eravamo black block" - Parte Seconda






















"
Naturalmente la scolarizzazione di cui sopra prevedeva anche esperienze semi-masochiste come farsi esplodere un petardino (quelli piccoli rossi o verdi) in mano, un Mini Cicciolo sotto la scarpa e fare i "flash" ovvero aprire al centro i petardi con capocchia per poi accenderli e "vedere di nascosto l'effetto che fa".
Tornando al mio pomeriggio invernale rigido, posso affermare senza timore di smentita che io e il mio amichetto eravamo scolarizzati abbastanza da poterci permettere acrobazie pirotecniche notevoli e quel giorno facemmo scorta di Mini Ciccioli, fumogeni e girandole.
Iniziammo con le girandole, sparammo qualche Mini Cicciolo per poi passare ai fumogeni...questi ultimi, se accesi in terra, iniziavano a saltellare quindi decidemmo di lanciarli per aria per godere appieno delle loro virtù coreografiche fin quando uno di questi (di colore viola), andò inavvertitamente a cadere in un cassonetto della spazzatura aperto (di quelli di plastica verde).
Non ce ne accorgemmo subito, ma dopo qualche altra girandola iniziammo a vedere fumo uscire dal suddetto cassonetto e, mentre uno dei due chiedeva un secchio al fruttivendolo lì vicino, l'altro tentava tristemente di spegnere il fuoco mettendo le mani a conchetta e riempiendole d'acqua alla fontana lì vicino per poi tentare di trasportarla sino al luogo dell'incendio.
Inutile dire che il nostro intervento fu vano e potemmo solamente limitarci ad assistire al lento e ineluttabile scioglimento del cassonetto.
Mentre le nostre facce diventavano sempre più bianche, qualcuno ben pensò di chiamare i Vigili Urbani...ma prima di finire il racconto arrivo alla nota politica dell'elaborato: la nostra totale mancanza di consapevolezza nelle azioni è il chiaro sintomo della purezza del fuoco rivoluzionario che ci ardeva dentro e che involontariamente e teneramente delineava come nemici di classe le Forze Armate.
Dicevamo, qualcuno chiamò i vigili che arrivarono dopo breve tempo ma furono preceduti dal padre del mio amichetto che, rendendosi conto del grave affronto commesso nei confronti della serenità paesana, cercò di esercitare il massimo della severità adulta sequestrandoci il resto dell'arsenale (Mini Ciccioli e poco altro) e, dopo averli bagnati nella fontana, buttò tutto dietro la stessa (dietro la fontana c'è il baratro che porta ad un'insenatura nella strada sottostante).
Nonostante la nostra ormai chiarissima appartenenza alla causa rivoluzionaria, in cuor nostro ci sentimmo borghesucci quando (a seguito del lancio) praticamente tutti gli altri giovani praticanti della Piazza si precipitarono a raccogliere le nostre "armi" nella stradina sottostante...
"Uagliù, r'av ammuddhat sol' sop' sop', sciamr' a pglià!"
(ovvero "Giovani, li ha bagnati solo in superficie, andiamo a recuperarli!") gridò uno di loro, e tutti corsero ad accaparrarsi GRATUITAMENTE i petardi.
Eravamo borghesi, rivoluzionari e Black Block, e non eravamo ancora adolescenti.
Dopo quest'ennesima durissima presa di coscienza, arrivò finalmente un Vigile graduato cui ci avvicinammo fingendo tenerezza e preoccupazione ( Sun Tzu diceva : "Tutta la guerra si basa sull'inganno" e soprattutto "Simulare il disordine presume una perfetta disciplina, simulare paura il coraggio, simulare debolezza la forza") e uno di noi gli chiese quale sarebbe stato il nostro futuro prossimo dicendogli :
"Ma mò ch succèr'?" (trad. "Che ne sarà di noi" - No, non è una citazione)

"
La fessa r' tamamma!!!" (trad. "La vagina di tua madre!!!) fu la risposta...

...come non essere Black Block?"
FINE

venerdì 17 aprile 2009

Infanzia pirotecnica - L' Outing del Capitano : "Eravamo black block" - Parte Prima


























"Correva l'anno 1993, il mese era il rigido Dicembre e, in pieno stile natalizio, stavo trascorrendo in Piazza il mio tardo pomeriggio con un amico conosciuto mesi prima causa amicizia tra genitori e visita di cortesia dei miei ai suoi nella sua residenza fuori paese. Già in quella circostanza, i due bimbi dimostravano di riuscire a far scintille con poco e nonostante la tenera età riuscivano già perfettamente a realizzare un certo tipo di attività che di solito la classe adulta aviglianese chiama "Rann'" (trad. "danni") che ben poco han a che vedere con Sheryl Crow (questa non la spiego).
In quel periodo tutti i bambini e adolescenti di sesso maschile della mia generazione erano avvezzi alla pirotecnia rudimentale praticata con incoscienza e spesso molta creatività (nel bene e nel male).
Domanda ricorrente quando si conosceva un altro amichetto, specialmente se egli aveva qualche anno in più, era "Hai mai sparàt?", alludendo naturalmente a petardi di basso costo di varie dimensioni e potenze, dotati di istruzioni dettagliate.

"SFREGARE VIOLENTEMENTE LA CAPOCCHIA
E GETTARE VIA IMMEDIATAMENTE
"
leggevamo noi bimbi dietro quelle scatole magiche fatte di cartone e comprate presso una merceria gestita da un'anziana signora, e potete immaginare quali fossero i commenti alla lettura di periodi di questo tipo, riferimenti al caso Bobbit compresi (tra l'altro Lorena aveva tagliato l'uccellino al marito solo pochi mesi prima).
Naturalmente ogni bimbo aveva un certo grado di "scolarizzazione" pirotecnica conseguita nel corso degli anni che posso riassumere in un cartello sommario:
dai 3 ai 5 anni - Le fiammelle e i bengala portati dagli zii per capodanno (sotto stretta sorveglianza), qualche fontana e qualche girandola e talvolta qualche "Pop-pop" , per definizione "petardino da ballo"(squallido petardino innocuo che veniva fatto brillare scaraventandolo contro il suolo o oggetti massicci)
dai 5 agli 8 anni - Petardini con miccia piccoli(di colore rosso o verde) prima, poi quelli un po' più grandi (stessi colori), poi combinazioni dei suddetti originali e prefabbricate, qualche "Mini Cicciolo" ovvero il meno potente petardo di colore giallastro in commercio dotato di capocchia da sfregare.
dagli 8 ai 10 anni - Mini ciccioli in quantità industriali (celeberrimi e gettonatissimi i pacchi da 50), tornano i "pop-pop" da far brillare dando fuoco all'intera confezione, "Minerva", "Raudi" e "Svedese" (ovvero altri petardi di colore giallastro con capocchia di potenza nettamente superiore al mini cicciolo e di dimensioni maggiori, spesso i commercianti titubavano nel venderli a noi bimbi).
dai 10 anni in poi - Fumogeni colorati rotondi, razzi e razzetti da piantare in qualsiasi pertugio, girandole (quelle più potenti che talvolta decollavano), "Zeus" o "Mega Magnum" (questi ancor più grossi e potenti, e di colore rosso), sperimentazione degli stessi nelle circostanze più disparate (latte di pelati, contenitori in plastica per ricotta, cassette della posta, grondaie, tombini, cabine telefoniche, bottiglie di plastica lanciate in aria, pozzanghere etc.)..."
Continua...

martedì 10 marzo 2009

Nuova Destra - La politica ai Giovani.

Gironzolando in modo del tutto provinciale su YouTube (ovvero digitando "Avigliano PZ" nel motore di ricerca) mi sono imbattuto in un video prodotto da Azione Giovani di Avigliano (PZ) che intende chiarire le posizioni del neonato P.D.L. circa la riforma Gelmini.
Ho cliccato play e son rimasto inizialmente sorpreso dall'ottima realizzazione grafica e sonora della "sigla" ma mai avrei potuto prevedere le enormi emozioni che sarebbero esplose nel mio contorto cervello di obeso capellone meridionale a seguito della visione del filmato di cui sopra...
E' notorio che il sottoscritto non è mai stato vicino ad ambienti politici destrorsi nè tantomeno a nessun altro partito presente oggi sul territorio, altrettanto notorio è che le esternazioni dei giovani "di destra" non hanno mai sortito in lui effetti positivi.

Ma questa volta le cose sono andate diversamente...


Dopo la rockettara sigla, in video compare un giovanotto aviglianese (che conosco solo di vista ahimè) che, oltre a declamare una mole impressionante (o meglio "stram'surata") di cazzate (per giunta mal scritte e peggio lette), gesticola con un fare che si potrebbe definire come una sintesi quasi perfetta (o una fusione a freddo) tra un gangsta-rapper e un dittatore sudamericano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti impostando naturalmente la voce da vero politico consumato.
Non ho capito quale fosse il reale scopo del giovane politicante e della giovanile che rappresenta ma credo che il filmato meriti di essere guardato e ascoltato più volte, e molto attentamente anche perchè trovare un giovane che parla di politica al giorno d'oggi che faccia ridere e non piangere (o ridere per non piangere, fate voi) è davvero una rarità.

sabato 14 febbraio 2009

San Volantino - Anno III

Per quest'anno, poeticamente tutto in M.

Marco e Margherita


Marco: Margherita, mangiamo?

Margherita: Mais?

Marco: Mais??? Matta! Meglio melanzane!

Margherita: Melanzane??? Miserabile!

Marco: Me Miserabile? Margherita, meriti marito misogino!

Margherita: Maledetta Merdaccia! Marco? Mah...Mario migliore Marco, Mario mangia mais...

Marco: Misogino Marco? Mignotta Margherita!

Buon San Valentino!

giovedì 29 gennaio 2009

Lefebvriani

Parlando di Campi di Sterminio, don Floriano Abrahamowicz ha dichiarato circa le camere a gas che secondo lui "l'unica cosa certa e' che sono state usate per disinfettare".
Vergognandoci tutt'insieme all'unisono pur non essendo certo simpatizzanti degli Ebrei, bisogna riconoscere che i Lefebvriani hanno un certo coraggio ma di certo non tutto ciò che riguarda Lefevbre è da cancellare...
Anche io sono un Lefebvriano in un certo senso...
Infatti c'è un simpatico bassista elettrico che di nome fa Tim e suona molto bene, ricordandoci che fortunatamente scavando nel profondo con un sincero gusto per il paradosso, si trova una nota positiva quasi ovunque.

Wayne Krantz Keith Carlock Tim Lefebvre - LIVE 1999





P.S.: mi auguro che Abrahamowicz venga bruciato vivo, a fuoco lento.

lunedì 26 gennaio 2009

Democrazia e puttanate.

Dopo un prolungato silenzio meditativo, il Capitano torna per parlarvi di un'angosciante dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi circa le violenze sulle donne degli ultimi giorni.
"Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai".
Io non commento la frase che è tra l'altro incommentabile, mi limito solo a dire che, viste le simpatie del Cavaliere per gli uomini "giovani, belli e abbronzati", sarebbe il caso di spedire il Presidente del Consiglio presso una tribù di uomini abbronzati repressi sessualmente e magari anche privi del senso dell'udito (dicesi "morra r' niur' surd").
L'iniziativa potrebbe essere finanziata dalla Comunità Europea e chiamata
"SODOMY for DEMOCRACY"