domenica 8 novembre 2009

Racconto inedito - "METTiNe POCa CHe QUESTa T' SPACCA"


























Prima parte di un racconto inedito sugli usi e i costumi delle popolazioni appenniniche lucane degli anni '90, ultimo baluardo di resistenza all'incombente rivoluzione politico-tecnologica del nuovo millennio.
"METTiNe POCa CHe QUESTa T' SPACCA" è solo un capitolo di un saggio di sociologia inedito ritrovato qualche mese fa da due giovani ricercatori in un archivio dimenticato .
E' un regalo che il Capitano fa ai lettori del Socialismo Surreale come dimostrazione di profonda stima ed eterna riconoscenza.

"Era la solita grigia mattinata di fine settembre e Vito Donato camminava tranquillo lungo il viale d'uscita della stazione, ubriaco di sonno e puzzolente di Chesterfield e Calabro Lucana. Arrivato al passaggio a livello calpestò ripetutamente la sigaretta appena fumata e iniziò la salita in direzione della scuola. Notò come sempre le grandi mammelle della cassiera della sala giochi lì vicino che in cambio di soldi ti dava ormoni e gettoni e sorrise compiaciuto, anche se non l'aveva mai toccata.
Arrivato finalmente al portone della scuola capì che era il momento di svegliarsi definitivamente perchè c'era da capire in quale nuova aula fosse la III B dato che in quella "scuola di merda che cadeva a pezzi, il preside ogni anno cambiava le aule e le sezioni perchè non aveva un cazzo da fare".
Qualche metro dentro la scuola (un istituto tecnico) Vito Donato vide Francesco, amico fraterno, ripetente anch'egli (come del resto altri 7 oltre a loro su un totale di 26 alunni).
"Guarda che quest'anno ci hanno messo al secondo piano, è una classe assurda...c'ha tre entrate e il terrazzo!"
Salirono le scale incuriositi, arrivati al secondo piano si guardarono intorno, uno a destra e uno a sinistra, riconobbero poi Nicola (altro alunno "d'esperienza") sulla soglia di un'aula e ci si avvicinarono rapidamente.
Optarono subito per i posti migliori, ultime file, unico reale privilegio degli studenti pendolari che arrivavano a scuola con almeno mezzora d'anticipo.
Dopo la prima soporifera ora d'inglese, nelle ultime file c'era chi pensava al bel culo di Angela
(l' unica ragazza della sezione B che frequentava la seconda e anche la meno brutta tra le sette ragazze che c'erano a scuola) e meditava di farsi bocciare ancora una volta pur di tenerla con lui all'ultimo banco, chi sbadigliava, chi dormiva e chi controllava quanto fosse stata generosa la mamma aprendo lentamente il panino portato da casa, come un consumato giocatore di poker con l'ultima carta.
Ma non solo."
FINE PRIMA PARTE