sabato 24 aprile 2010

"Lasciate che i bambini vengano a me" - Rostov VS San Pietro

"Marco se n'è andato e non ritorna più" diceva una grossa poetessa del Novecendo, ma di certo Marco aveva l'occhio lungo quando scrisse
"Lasciate che i bambini vengano a me" (Marco 10,14).
Lasciate è imperativo e si sa che in ambito ecclesiastico gli ordini vengono spesso eseguiti alla perfezione.
Il problema è che vengo da una famiglia comunista, atea, anticlericale nonchè antireligiosa.
Sì, ANTIRELIGIOSA quindi diventa difficile scegliere il proprio destino quando l'età avanza (26 anni suonati e cantati) e il desiderio di paternità fa la sua prepotente comparsa.
Com'è noto i comunisti mangiano i bambini e prendendo ad esempio il compagno Chikatilo (meglio noto come "mostro di Rostov") posso dire con una certa sicurezza che qualora volessi essere politicamente "fedele alla linea", la mia prole avrebbe vita garantita almeno fino all'età di 9 anni per poi diventare l'orrido pasto di qualche tawarish affamato (come il padre).
Dovrei certo accettare la sua trasformazione in meno di un decennio da "frutto dell'amore" a nutrimento per compagni senza obiettare nè tantomeno romanticamente sognare la sua adolescenza, la sua crescita culturale, la sua FORMAZIONE.
E se invece lo mandassi all'azione cattolica?