sabato 7 giugno 2008

I viaggi del Capitano - Romagnano - Balvano

Partenza di buon mattino, arrivo sotto casa della Premiata Ditta Studentesca (P.D.S. ahi ahi ahi), brevi calorosi saluti, nuove conoscenze, attese.
Ci siamo, più o meno 5 per macchina partiamo in grande armonia e Tito Puente in sottofondo (non gradito da tutti i presenti...).
Proseguiamo verso Balvano, luogo del Sacro Happening (ma come cazzo parlo?).
Sulla strada, in mezzo a montagne meravigliose e un'arietta niente male decidiamo per una sosta : "Guagliù, sciàm a fà r' cerase" ("Giovani, andiamo a vedere se è possibile prendere in prestito a fondo perduto delle ciliege").
Partono in 6 o 7, un solerte fattore pistolero mancato si affaccia dal ciglio della strada camminando come Gian Maria Volontè in "Per un pugno di dollari" con tanto di mano sul fianco, fortunatamente il revolver era presunto; lancia un paio di occhiatacce ostili e poetiche, noi cacasotto rimasti a presidiare i mezzi inventiamo una scusa tipo "Guagliù, fora r'Andonie nunn è qqua! Sciamnnenn!" ("Giovini, la campagna di Antonio - nome fittizio venuto sul momento- non è questa, torniamo in auto e andiamo via velocemente squagliandoci come la neve di marzo").
Risaliamo in macchina felici di non avere il culo pieno di pallettoni (o peggio ancora di sale) e dopo poco arriviamo in paese, assaggiamo il nettare comprato per l'occasione con piacere, un paio vanno in macelleria a comprare il necessaire, qualcuno ne approfitta per fare colazione con una bella pizza ai peperoni.
Poggiato col culo sulla macchina noto che ho ancora la scarpa lievemente macchiata di sangue mi chiedo come questo sia possibile (la macchia fu causata a maggio dal troppo affetto di una fanciulla che stringendomi troppo forte mi ruppe qualche capillare), l'unico minorenne presente mi dimostra subito che la saggezza e l'età non vanno necessariamente di pari passo suggerendomi un rimedio chimico al mio problema calzaturiero (???) : "Pisc'c sòp!" ("Urinaci sù!") .
Io amo questo modo di fare; subito dopo infatti propongo ad un mio compagno di addominali un nuovo sistema di espulsione dell'alcool in eccesso : la "capata" nello stomaco con tanto di spiegazione dinamica al fine di evitare la doccia poco nobile all'infermiere...
Comprata la carne necessaria (e anche il surplus), risaliamo in macchina e partiamo alla volta della città fantasma (che non è Walhalla bensì Romagnano al Monte).
Dopo qualche incrocio sbagliato riusciamo ad arrivare e tra alcolismo semi-brado e chiacchiere simpatiche arriva l'unico abitante dei dintorni che, con grande senso civico, ci dice "Io non ho visto niente" ("Trad. "Se vi fate male, cazzi vostri"...come dargli torto?).
Guardandosi bene intorno ci si rende conto seriamente che il terremoto dell'80 è stata una cosa seria, molto più seria di quanto si possa immaginare.
Ci addentriamo e tra erpetofobie e magliette che diventano color Aglianico per troppo amore verso il vino, troviamo un muretto che sembra stabile (parola grossa) e ci diamo alla siesta svegli per un'oretta buona dopodichè ripartiamo tra foto ricordo che più armoniose non si può e Soundgarden nello stereo.
Arriviamo alla base-casa, una dolce fanciulla si presta a lavare a mano la maglietta del suddetto amante dell'Aglianico, altre iniziano a tagliare il pane, un altro nel mollicato rischia di aggiungerci la carne (del suo dito) fortunatamente senza conseguenze, tammorre, tamburelli, djembe e chitarre a volontà, il vino scorre, le ragazze sono in fiore e dopo due orette di djembe ricompaiono i calli sulla mia mano destra.
Pranzo luculliano a base di pasta di casa, peperoni cruschi (anche se si chiamano "roseca roseca") e molliche, e il primo è andato.
Di nuovo tutti fuori, la brace attende vogliosa, il ritmo percussivo è incessante e piacevole, si canticchia inventando parole che Sting non conosce di certo, la carne capisce che "è giunto il tempo delle decisioni IR - RE - VO - CA - BI - LI" (come diceva Lui...mah...), i 99 posse li conosciamo meglio per fortuna e si canta e si balla, il provolone fa come la carne e si scioglie lentamente ma con educazione.
Con un amico faccio anche un giro insieme alle fantastiche e dolcissime padrone di casa che ci mostrano la proprietà, la casa, ci offrono la grappa e un rametto di cedro (e noi apprezziamo e ringraziamo scoprendo che le persone conosciute in comune si sprecano e il mondo è piccolo).
Per una mezzoretta divento mistico credendo di essere in Paradiso, poi torno alla realtà e capisco che Roy Paci a Potenza non aspetterà di certo noi quindi ci si rimette in macchina verso Potenza.
Arriviamo in p.za Mario Pagano (anzi "piazza pr'fttùr"), guardiamo un po' di gente (per non dire femmine), godiamo degli ultimi 5 pezzi, fine concerto, la P.D.S. va a fare una bella foto ricordo col trombettista siculo, saluto qualche amica, ci spostiamo al bar in pochi a "sciacquare il palmento" con qualche birretta e tante risate e...basta.
Saluti, abbracci fraterni, capisco cosa sono realmente le "good vibrations" o la "buena honda" come volete voi, si torna nella città deserta (che è Avigliano) sapendo che il "ritorno" di questa giornata idilliaca è necessario.
A presto guagliù
Il Capitano

P.S. : in attesa dell'autorizzazione a pubblicare una bella foto di gruppo, dedico un video a tutta la ciurma sanguigna di cui sopra e, naturalmente si tratta di un capolavoro del compianto Bob (come Bob chi?), nella versione stravolta di Finley Quaye.
FINLEY QUAYE - SUN IS SHINING

1 commento:

NN ha detto...

Volevo venire pure io.....